C’è un profumo che, più di ogni altro, dice estate. Non è la crema solare. Non è il mare. È il basilico.
Ti basta sfiorarlo con le dita perché sprigioni tutta la sua energia verde. Una fragranza che ti riporta subito a una cucina assolata, al pomodoro che sobbolle, alla pasta pronta per essere scolata. E se sei a Roma, o romano verace dentro, allora lo sai: il basilico è il re dell’estate. Ma dietro quel profumo fresco e familiare si nasconde una storia antica, tante curiosità sorprendenti e qualche utilizzo che forse non ti aspetti.
Una pianta con un passato… sacro
Non tutti sanno che il basilico, prima di diventare il principe dei nostri balconi e dei piatti estivi, era considerato una pianta sacra. Nei secoli passati era usato nei riti religiosi e persino nei funerali. In alcune culture simboleggiava l’amore eterno, in altre… la morte. Strano, vero? Solo più tardi ha iniziato a profumare le cucine d’Europa e a farsi spazio tra pentole e padelle. E Roma l’ha accolto a braccia aperte.
Il basilico in cucina: poco, ma buono
Se c’è una regola che vale sempre è questa: il basilico non si cuoce. Mai. Va aggiunto solo alla fine. È un’erba gentile: basta poco calore per distruggerne l’aroma. Quindi niente soffritti col basilico, né salse che sobbollono per ore. Il suo momento arriva all’ultimo, come una firma su un quadro.
E che piatti firma, a Roma! Lo metti sulla pasta al pomodoro, sulla caprese, in una bruschetta con pomodori datterini e olio buono, o anche accanto a una zuppa di legumi fredda. In ogni caso, trasforma la semplicità in estate.
Curiosità che non ti aspetti
Oltre a essere buonissimo, il basilico è anche intelligente.
Tiene lontane le zanzare. Hai presente quelle piantine sul balcone? Non sono lì solo per bellezza. Il basilico è un repellente naturale: profuma per noi, disturba per loro.
Si beve. Un infuso di basilico fresco è ottimo per aiutare la digestione o per rilassare la mente. Acqua calda, foglie, cinque minuti e via.
Si annusa per stare meglio. Secondo le credenze popolari, strofinare il basilico sul collo o sulle tempie aiutava contro il mal di testa.
Si regala. In alcune zone del sud Italia si regalava una piantina di basilico come dichiarazione d’amore. Altro che mazzo di fiori.
Ne esistono molti… non solo quello “classico”
Anche se siamo abituati al basilico verde “standard”, ne esistono tante varietà:
- Il basilico genovese, perfetto per il pesto.
- Il basilico napoletano, con foglie grandi e aroma quasi mentolato.
- Il basilico rosso, più decorativo ma comunque profumato.
- E persino quello a foglia fine, piccolissimo ma profumatissimo, usato spesso come guarnizione.
A Roma, il basilico preferito è quello classico, da rompere con le mani (non tagliare col coltello, mai!) e da aggiungere su tutto ciò che ha pomodoro.
Il nostro basilico? Sempre fresco
Da Velavevodetto lo prendiamo ogni giorno, fresco, a foglia larga, profumatissimo. Lo aggiungiamo a crudo su piatti freddi, antipasti, primi leggeri. Non lo maltrattiamo, non lo scaldiamo, non lo copriamo. Lo lasciamo parlare, come si fa con gli ingredienti veri.
Perché il basilico è così: va trattato con rispetto. E quando lo fai, ti regala tutto. Profumo, sapore, estate pura.
E se dopo tutto questo… ti è venuta voglia d’estate?
Lo capiamo. Quando il basilico chiama, noi rispondiamo. Se vuoi sentirlo sprigionarsi da un piatto di pasta fatta come si deve, vieni a trovarci a Prati o a Testaccio e perché no a Milano. Da Velavevodetto l’estate si serve in tavola, una foglia alla volta.