Che vuol dire ‘Scottadito’? Storia di un nome che brucia

Mai sentito parlare dell’abbacchio a scottadito? Se sì, probabilmente l’hai già addentato col sorriso sulle labbra… e magari pure co’ le dita un po’ ustionate! Ma da dove viene ‘sto nome così curioso? Spoiler: c’entra il fatto che se aspetti a magnà… sei fuori tempo massimo. Ma è solo l’inizio, mettiti comodo e preparati che ti si aprirà lo stomaco.

‘Scottadito’, ossia: va mangiato co le mani!

Il nome nasce dal gesto più romano che ce sia: prendere la costicina d’abbacchio direttamente con le mani, appena tolta dalla griglia. E sì, brucia, ma chi ce la fa a resiste’? Il bello è proprio quello: mangiarla calda calda, co’ le mani, fregandosene delle buone maniere. Anzi, se te scotti un dito, vuol dire che stai a fa’ tutto giusto!

La ricetta? Pochi fronzoli e tanta sostanza

L’abbacchio a scottadito è un grande classico romano. Si prende l’abbacchio (l’agnello giovane), se taglia a costolette, se fa ‘na bella marinatura con olio bono, rosmarino e aglio, poi via sulla griglia bollente. Due minuti per lato, giusto il tempo de fa’ ‘na crosticina croccante e lascia’ dentro la carne morbida e succosa. E poi via: in tavola, senza piatti troppo eleganti, che tanto finisce tutto sulle dita. E non vogliamo poi riferimenti all’iconica pubblicità dalle Fonzies ma ce sta tutto qua!

Gigi Proietti e lo scottadito: storia d’amore romana

Se c’è stato un ambasciatore della romanità in tutto e per tutto, quello è stato Gigi Proietti. Voce, anima, risata, poesia – e pure forchetta, perché Gigi la cucina romana l’aveva nel cuore, e non perdeva occasione per ricordarlo.

Nei suoi spettacoli, nelle interviste, nei racconti pieni d’ironia e verità, emergeva sempre il rispetto per la tradizione, per le cose fatte bene, per quei sapori che “nun passano mai de moda”. E tra questi, l’abbacchio a scottadito era uno dei suoi preferiti: un piatto che è teatro puro – entra in scena sfrigolante, si mangia con le mani, ti scotta le dita e ti rimette in pace col mondo. Dunque quando addenti una scottadito fatta come se deve, pensa che in qualche modo stai a recità ‘na scena pure tu, in quell’infinito copione che è Roma – e che Gigi, con la sua arte e la sua forchetta, ha reso eterno.

Ora hai fame eh? Nun è un reato

Magari dopo lo scottadito te viene voglia de ‘n bel primo romano fatto come se deve. Tipo ‘na Cacio e Pepe bella cremosa, che magari te la magni co’ ‘n bicchiere de Frascati DOC, fresco e profumato. Ne abbiamo parlato proprio qui: Cacio e Pepe & Frascati DOC: l’abbinamento che non ti aspetti.

Dalle curiosità si passa agli abbinamenti e la fame può solo che aumentà!

Tutto questo, da Velavevodetto

Se già te sta a venì l’acquolina, aspetta de entra’ da Velavevodetto. Qui la cucina romana è ‘na cosa seria, fatta co’ rispetto, passione e prodotti scelti uno a uno. Scopri tutto quello che esce dai fornelli e dalla griglia e scegli il ristorante più vicino a te: entra direttamente in cucina

Nun te lo fa racconta’

L’abbacchio a scottadito, quello vero, si magna qui, caldo e buono, co’ le mani. Altro che ristorante fighetto. Vieni da Velavevodetto e provi ‘na volta per tutte cosa vuol dire mangiare romano come se deve. Te scotti le dita, sì. Ma nun te scordi più er sapore.

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