Ah, la carbonara. Quel misto irresistibile di uova, pecorino, guanciale croccante e pepe nero che fa saltare il cuore a ogni forchettata. Ma la domanda ed il dibattito che si crea ogni volta è:
Meglio pasta lunga o corta? Dopo averla vista sul grande schermo, è il momento di analizzare un dibattito tra i più arditi!
Spaghetti e bucatini: l’eleganza della crema
Per chi cerca cremosità perfetta e avvolgenza, la pasta lunga è la scelta regina: spaghetti, tonnarelli o bucatini raccolgono la salsa lungo tutta la loro lunghezza, dando un risultato fluido e vellutato. Basti pensare: quella crema dorata che avvolge ogni filo, aderendogli addosso – un’esperienza sensoriale unica. Lo dice anche La Cucina Italiana: il 60% degli italiani resta fedele agli spaghetti, mentre il bucatino – con il suo foro centrale – regala una consistenza più corposa pur restando classico. La crema si infila all’interno del formato, che gusto!
Rigatoni e mezze maniche: morsi pieni, decisi, romanissimi
Ma poi ci sono loro, i formati corti, i rigatoni e le mezze maniche. Quelli che trattengono il sugo dentro le righe, lo raccolgono, lo esplodono in bocca a ogni morso.
Per chi ama la carbonara “con carattere”, dove ogni boccone è un colpo di teatro, questa è la strada giusta. Non è un caso se nei ristoranti romani più veraci, spesso ti arriva proprio così: rigatoni belli larghi, con il guanciale croccante che ti guarda negli occhi. Non a caso i rigatoni sono al secondo posto tra i formati più adorati dai carbonara-lover, con oltre il 36% di preferenze.
Questione di stile, di morsi e di memoria
Spaghetti o rigatoni?
Qui non si parla solo di pasta. Si parla di gesto, esperienza, ricordo.
Lo spaghetto lo arrotoli. Il rigatone lo infilzi. Uno è carezza, l’altro è affondo.
C’è chi dice che la pasta lunga sia più “nobile”, chi invece sostiene che la pasta corta sia l’unica in grado di raccogliere tutta quella crema ben fatta.
E forse hanno tutti ragione. O forse nessuno.
E allora, che pasta usiamo da Velavevodetto?
Dipende. Dalla giornata, dal guanciale, dal cliente. Ma se proprio dobbiamo schierarci, diciamo che amiamo entrambe le strade. Gli spaghetti per quando ci serve leggerezza e poesia. Le mezze maniche per quando vogliamo far parlare Testaccio nel piatto.
Quello che non cambia mai è la base: guanciale serio, uova fresche, pecorino romano di qualità e mantecatura fatta come si deve.
La pasta? È al servizio del condimento, non il contrario.