Luglio a Roma profuma di pomodori maturi, sughi densi e piatti che sanno di famiglia. Se c’è un ingrediente che racconta meglio l’estate e la tradizione romana, è lui: il pomodoro. Presenza fissa nel menù, nelle conserve e nei ricordi d’infanzia. Ma qui da noi, c’è qualcosa in più. Dopo la zucchina, lasciamo il posto al piccolo gigante rosso della cucina!
Il pomodoro nella cucina romana: storia di un amore vero
Arrivato dalle Americhe e guardato storto per secoli, il pomodoro si è conquistato un posto fisso nel cuore (e nei piatti) dei romani. Oggi è l’ingrediente identitario della nostra cucina: senza di lui, l’amatriciana sarebbe solo guanciale, la trippa sarebbe spaesata, e la coda alla vaccinara non sarebbe la stessa poesia di saporo. È lui che colora, lega, avvolge. Non urla, ma si fa sentire. È un ingrediente umile che diventa magia in cottura lenta, come piace a noi.
Velavevodetto, pomodori e quell’orto che profuma di Vesuvio
E ora ti raccontiamo una cosa che pochi sanno: abbiamo un orto tutto nostro.
Sì, proprio così: Velavevodetto ha un orto in affitto ai piedi del Vesuvio, dove coltiviamo Pomodori del Piennolo DOP. Perché se vogliamo fare le cose per bene, dobbiamo partire da lì: dalla terra. Niente scorciatoie, niente compromessi. Solo materia prima autentica, saporita, coraggiosa. Come piace a noi.
Questi pomodori, coltivati in condizioni uniche, su terreni vulcanici, ci permettono di servire piatti che sanno davvero di Roma, ma con un tocco che arriva dritto da Napoli.
Quali pomodori usare nei piatti romani?
San Marzano: per i sughi lunghi e carichi d’amore.
Datterino: dolce, ideale anche crudo.
Pomodoro del Piennolo del Vesuvio DOP: la nostra scelta. Gusto intenso, tenace, con quella nota acidula che non dimentichi più.
Cuore di bue: perfetto per le insalate estive.
Pelati fatti in casa: d’estate si conserva, d’inverno si ringrazia.
Ricette romane col pomodoro: ce ne stanno per tutti i gusti
Vuoi qualche esempio concreto? Eccoli:
Matriciana: guanciale, pecorino e pomodoro – il nostro triangolo sacro.
Trippa alla romana: con mentuccia, pecorino e un sugo rosso che conforta.
Coda alla vaccinara: lenta, untuosa, indimenticabile.
Pollo coi peperoni: il 15 agosto in formato piatto.
Pane e pomodoro: quando la semplicità vince tutto.
Da ingrediente sospetto a superstar
Lo sapevi che un tempo il pomodoro veniva considerato solo ornamentale? Poi qualcuno, per fortuna, lo ha messo in pentola. E da lì non ne è più uscito. La cucina romana l’ha accolto a braccia aperte, lo ha fatto suo e oggi non si muove foglia senza una passata di rosso in cucina.
Dove assaggiarlo come si deve? Ma davvero lo chiedi?
Nel nostro sugo d’amatriciana, nella trippa del giovedì, in un fuori menù estivo che non ti aspetti. Pomodori del Piennolo DOP, coltivati nel nostro orto, lavorati con rispetto, cucinati con il sorriso.
Perché Velavevodetto? perché lo devi assaggià !